Imprese femminili: crescono più velocemente ma durano di meno, potenziare politiche di sviluppo
Le imprese femminili crescono più velocemente, in termini di numero di attività, rispetto a quelle maschili; ma hanno un’esistenza più breve: nel 2016 il ciclo di vita medio di un’impresa guidata da una donna (12,9 anni) è stato di quasi due anni più corto rispetto alla media generale (14,7 anni). Un gap che segnala come il pieno raggiungimento della parità donna-uomo nella società e nel mondo del lavoro sia ancora lontano. Al Governo ed alle Istituzioni chiediamo con forza di potenziare le politiche di inclusione sociale ed economica delle donne e tutti quegli strumenti necessari per favorire la creazione e lo sviluppo dell’imprenditoria femminile. E’ il messaggio lanciato in occasione dell’8 marzo dalla Giunta Nazionale Confesercenti, riunita oggi a Roma.
Nonostante qualche passo avanti, le donne imprenditrici scontano ancora l’esistenza di forti barriere culturali, che scoraggiano anche gli investimenti. Tanto che la richiesta di finanziamenti finalizzati all’attività d’impresa ha visto coinvolta lo scorso anno solo un’imprenditrice su tre. E’ necessario incentivare le politiche di conciliazione familiare attraverso lo sviluppo dei servizi per il welfare delle lavoratrici autonome, incoraggiando l’avvio di nuove attività d’impresa nei settori ad essi collegati e favorendo l’accesso al credito, potenziando la Sezione speciale del “Fondo di Garanzia per le PMI” che fornisce alle imprese femminili condizioni vantaggiose per la concessione della garanzia sul credito.