Sui media di questi ultimi giorni si legge dell’entrata in vigore della normativa Ue tesa a limitare la dispersione delle microplastiche aggiunte intenzionalmente ai prodotti e che contengono sostanze chimiche pericolose per la natura. I giornali riferiscono di un divieto di immissione sul mercato che va dal glitter, composto fatto di polimeri e alluminio, utilizzato ad esempio nei trucchi e nei biglietti di auguri, sino alle microsfere e altri materiali usati in cosmetica, oppure a determinati detergenti, o ancora a quelle microparticelle che sono alla base di superfici sportive artificiali (prato sintetico dei campi da calcio e calcetto).
“Il divieto di cui al paragrafo 1 si applicherà solo a decorrere dal 17 ottobre 2035 ai prodotti per le labbra, ai prodotti per le unghie e ai prodotti per il trucco rientranti nell’ambito di applicazione del Regolamento (CE) n. 1223/2009 sui prodotti cosmetici, fatto salvo il caso in cui tali prodotti siano contemplati dalla lettera a) o b) del paragrafo 6 (microparticelle di polimeri sintetici da utilizzare per l’incapsulamento di fragranze; “prodotti da sciacquare”) o contengano microsfere.
A decorrere dal 17 ottobre 2031 e fino al 16 ottobre 2035 i fornitori dei prodotti di cui sopra, contenenti microparticelle di polimeri sintetici, dovranno comunque includere la seguente dichiarazione: “Questo prodotto contiene microplastiche”.
A specificare quanto sopra è l’ufficio legislativo Confesercenti che in una circolare illustra quanto previsto dal Regolamento UE 2023/2055.