SUL CENTRO STORICO DI PRATO: UNA RIFLESSIONE

Agli imprenditori del Centro Storico di Prato.

L’ultimo articolo de “Il Tirreno Prato” dal titolo “Prato, dagli edifici fatiscenti al Garibaldi annerito: viaggio tra le brutture del centro storico” (qui il link https://shorturl.at/QIExo )  accompagnato da un post su facebook con scritto “Viaggio tra le brutture del centro storico di Prato, sempre più nel degrado” è ritornato, a mio avviso nel peggiore dei modi, sulla realtà del centro storico della nostra città spesso al centro del dibattito cittadino.

Partiamo da alcune considerazioni generali (che valgono quindi per tutti i centri storici delle grandi città come lo è Prato). Le città (e non solo) sono colpite da alcuni fenomeni di larga scala che hanno trasformato i centri urbani in maniera sostanziale rispetto ai decenni scorsi (quindi dire “O com’era bello il centro di Prato quando ero bambino” ha poco senso se non per avere qualche like sui social…), vediamo quali:

Massificazione dei centri storici: con l’aumento della presenza delle grandi catene commerciali, dei franchising, dei grandi marchi, ecc. e la scomparsa (o quasi) della piccola bottega familiare, tutti i centri storici sembrano simili. Si sta perdendo la specificità della piccolo commerciante di fiducia con il prodotto particolare e le “chiacchere” di paese.

Acquisti on line: l’incremento degli acquisti on line dei prodotti sta cambiando il comportamento dei consumatori e questo inevitabilmente ha delle conseguenze sulla “geografia” dei negozi.

Crisi moda/abbigliamento: già da alcuni anni il settore della vendita al dettaglio di abbigliamento – calzatura sta attraversando una crisi che stenta ancora a vedere una conclusione

Imprenditoria straniera: soprattutto nei centri storici negli ultimi anni abbiamo assistito ad una crescita esponenziale di imprese a conduzione straniera proveniente soprattutto dal subcontinente indiano (Pakistan, Bangladesh, ecc.). attiva nel mondo dei minimarket, ortofrutta, kebab, negozi “Tutto a 1€”. A Prato ovviamente abbiamo anche tutto il mondo cinese come ben noto.

Pubblici esercizi, somministrazione, movida: analogamente, in presenza dei fenomeni della crescita turistica nelle città e del cambio dei consumi post covid, abbiamo assistito alla crescita delle imprese nel settore della somministrazione di alimenti e bevande con conseguente incremento della frequentazione dei centri storici nel corso del tardo pomeriggio/sera (movida) e “desertificazione” del giorno.

La specificità di Prato: a complicare ulteriormente le cose a Prato abbiamo la presenza, nel giro di pochi chilometri, di due centri commerciali di grandi dimensioni (Gigli e Parco Prato) che hanno impoverito l’attrattività del centro città.

 

Fatte queste premesse per dare un contesto un po’ allargato alla riflessione scendiamo nella nostra città e vediamo che anche il nostro centro cittadino non è esente da queste dinamiche con le “aggravanti”, come detto, della presenza di due grandi centri commerciali alle porte della città e delle presenza massiccia di comunità straniere.

Tutto questo per dire che le difficoltà ci sono ma sono dovute a fenomeni che travalicano i confini comunali (direi perfino nazionali – le città straniere non sono estranee a queste dinamiche) se non per le specificità pratesi.

Le questioni e i problemi del centro storico pratese, quando sollevati, sono sempre oggetto di strumentalizzazione politica da una parte e dall’altra. Ne deriva pertanto un dibattito non costruttivo e distorto specialmente quando questo avviene sui social, con l’unico ed evidente risultato di fornire un quadro denigratorio del “salotto buono della città”.

Lo sappiamo, i social sono lo sfogatoio dei peggiori istinti, delle frustrazioni e dei rancori delle persone ma quello che ne emerge quando si parla del centro città è una rappresentazione caricaturale di un luogo in preda al degrado, alla criminalità, alla sporcizia, al declino.

Ma la cosa più sorprendente (almeno per me) è che a contribuire ad una tale rappresentazione sono anche diversi commercianti e imprenditori che in centro hanno la sede della propria attività, collaborando a gettare discredito sul luogo dove vorrebbero che i loro clienti venissero.

A prescindere dal proprio orientamento politico, dalle proprie idee e convinzioni credo si dovrebbe tutti lavorare per cercare di migliorare la situazione, anche con le critiche costruttive, ma mai con la denigrazione.

Pertanto consentitemi di rivolgere un invito ai commercianti del centro, soprattutto a quelli più critici:

Unitevi ai vostri colleghi che con tanta passione, impegno e orgoglio stanno lavorando per rendere il centro un luogo accogliente, vivo, sicuro, pieno di eventi ed iniziative. Ci sono commercianti e imprenditori, supportati dalle associazioni di categoria, che si impegnano quotidianamente per realizzare eventi come Happy Birthday Harry Potter, In giro con Gusto, I Giovedì del centro, Da Chiostro a Chiostro, Il Natale in centro, Toscana Pride, Halloween, Lo street Food nei locali e tante altre iniziative che hanno portato in città tante famiglie con i loro figli con gioia felici di vivere il centro e la loro città.

Unitevi a loro e contribuite a rendere migliore Prato e il suo centro: e vedrete che i vostri clienti saranno ben lieti di venire a fare un “giro in centro”. La CONFESERCENTI sarà al vostro fianco.

Con stima,

Ascanio Marradi
Direttore CONFESERCENTI Prato

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Confesercenti Prato
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