In occasione della Giornata Internazionale dei Diritti della Donna, Confesercenti Prato si unisce al coro globale per celebrare e onorare il contributo straordinario delle donne al tessuto sociale ed economico della nostra comunità. Secondo i dati del 2023, in Italia le imprese a conduzione femminile sono circa 1,3 milioni, pari al 22% del totale delle attività registrate, ma si tratta di un numero che deve ancora crescere per poter raggiungere la media europea del 32%. Secondo il World Economic Forum (WEF), sarà necessario un tempo di 135,6 anni per eliminare completamente il gap esistente tra uomini e donne nel mondo e addirittura 202 anni per ottenere la
parità tra i due generi sul posto di lavoro. Ulteriori dati negativi evidenziano una modesta presenza femminile in posizioni manageriali. Secondo i dati della Commissione Europea e dell’European Institute for Gender Equality, nelle grandi società quotate italiane, il 39,5% dei membri dei CdA sono donne, mentre solo il 18,5% assume la carica di Presidente del CdA e solo il 13,7% ha ruoli dirigenziali. Le ditte individuali rappresentano il 61,7% delle imprese femminili italiane; la percentuale è, di contro, più bassa per quanto riguarda le società di capitali (24,3%), le società di persone (11,1%) e le altre forme giuridiche (2,9%). Le imprese giovanili costituiscono l’11,3% delle imprese femminili totali; percentuale simile a quella delle imprese straniere (11,6%) e più bassa
rispetto a quella delle imprese artigiane (16,3%). Nell’Italia centro-settentrionale si registra una più elevata concentrazione delle imprese femminili nell’industria; vi operano 12 imprese rosa su 100, a Prato questo dato è del 37%. Martina Gucci, Presidente di Impresa Donna Confesercenti Prato, sottolinea che questi dati riflettono la necessità di un lavoro costante per arrivare alla parità piena ed esigibile anche sul piano economico e imprenditoriale. “Serve un impegno continuo per misurare le performance delle imprese femminili e analizzare le politiche pubbliche nei singoli Paesi”, afferma Gucci. “Saranno necessari incentivi alla creazione di imprese, agevolazioni fiscali sul costo del lavoro e crescita dei salari, aumentando i fondi disponibili sia a livello nazionale sia regionale per sostenere l’imprenditoria femminile”.
