Dal 29 ottobre 2018 sono operative le disposizioni sul blocco dei modelli F24 che contengono compensazioni che presentano profili di rischio.

A decorrere da tale data, quindi, l’Agenzia delle Entrate potrà sospendere, fino a 30 giorni, l’esecuzione delle deleghe di pagamento “a rischio”  tali deleghe restano bloccate per il periodo di sospensione, per essere scartate, nel caso in cui i controlli dell’Agenzia rilevino un uso scorretto del credito, ovvero per riprendere efficacia se il credito è utilizzato correttamente, una volta passato il termine di 30 giorni.
I  professionisti incaricati dell’invio per i propri clienti dovranno quindi procedere ad un controllo quotidiano per verificarne il corretto andamento: un ulteriore onere per il professionista e un maggior costo per il cliente. L’Agenzia ha inoltre chiarito che il modello F24 compensativo respinto è come “non presentato”. Ne consegue, per il contribuente che si è visto sospendere il versamento compensativo, un ricorso obbligato al ravvedimento operoso. Con il rischio, però, di non poter beneficiare né del ravvedimento sprint né di quello breve.
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