COMUNICATO STAMPA
Scopelliti (Pres. Impresa Donna Confesercenti Toscana e Prato): “Continua la crescita delle “imprese rosa”: sono 35.000 e rappresentano il 26,3% del totale”
Non solo l’8 marzo in occasione della Festa della Donna, ma ogni giorno è necessario valorizzare e sostenere le imprese guidate da donne, e l’occupazione femminile in generale. Sono oltre 35mila le imprese del commercio e del turismo che operano in Toscana e anche nel corso del 2017 si sono registrati segnali incoraggianti e di crescita per quanto riguarda le aperture. Questi i dati che emergono da un’indagine sull’imprenditoria femminile condotta da Confesercenti Nazionale a partire dall’elaborazione dei dati Infocamere.
Dall’indagine emerge che nei settori di commercio e turismo si concentrano oltre 35mila imprese ‘rosa’, il 26,3% del totale di quelle operanti in Toscana nel 2017. E con questo dato, la Toscana si posiziona al di sopra della media nazionale per quanto riguarda l’incidenza delle “imprese rosa” sul totale di quelle esistenti, superando regioni come la Lombardia, l’Emilia ed il Lazio.
In particolare sono circa 19mila le imprese femminili che operano nel commercio al dettaglio e oltre 10mila le imprese femminili nel settore turismo (di cui oltre 2000 nelle attività di alloggio e circa 8000 in quelle di ristorazione).
“La continua e costante crescita del numero delle imprese ‘in rosa’ nel mondo del commercio, turismo e servizi è un segnale estremamente importante che dimostra la vitalità del settore; stiamo parlando di oltre 35mila imprese del commercio e turismo guidate da donne. – sottolinea Veronica Scopelliti, presidente Impresa Donna Confesercenti Toscana e Prato – Ma i segnali negativi che riguardano la durata di queste imprese e il numero di chiusure annue, testimoniano le difficoltà di fare Impresa per una donna, e impongono una riflessione”.
Non mancano, quindi, le criticità. Il calcolo della speranza di vita delle imprese femminili (ovvero l’età media alla loro cessazione) fa emergere infatti in generale un gap tra queste e la media complessiva di 1,6 anni in meno di possibilità di sopravvivenza. Il gap di speranza di vita delle imprese femminili è confermato dai dati sulle chiusure: solo nel 2017, infatti, hanno cessato l’attività oltre 700 imprese rosa.
“Per le donne ‘fare impresa’ è una specie di corsa a ostacoli; questo è quanto ci raccontano ogni giorno le nostre imprenditrici. Tra impegni famigliari, lavoro e senza una serie di sostegni ‘reali e concreti’, si corre il rischio che questo trend di crescita si interrompa. – continua Scopelliti – Negli ultimi tempi, ci sono stati alcuni timidi tentativi di sostegno ed incentivo all’imprenditoria femminile; ad esempio attraverso le Camere di Commercio o attraverso commissioni ad hoc della Regione Toscana. Ma noi siamo convinti che si possa fare molto di più e meglio, se solo avessimo la capacità di avere uno sguardo d’insieme.”
“Occorrerebbero interventi a carattere sociale, volti ad apportare un reale sostegno alla maternità o incentivi per l’inserimento dei bambini negli asili (oggi forme di sostegno di questo tipo esistono solo in base al reddito) per rimuovere gli ostacoli a cui ogni giorno deve far fronte chi sceglie di guidare un’impresa. – conclude Scopelliti – Soprattutto, sono di fondamentale importanza interventi ‘economici’ che favoriscano l’accesso al credito per le donne imprenditrici, un concreto sostegno nella fase di avvio dell’azienda o che ne tuteli il lavoro in gravidanza e nei momenti di difficoltà.”
Confesercenti è, da sempre, attiva nel sostegno delle imprese al femminile e vorremo avere, in questo percorso, ancora più compagni di viaggio. Intanto, ci auguriamo che questi numeri servano, proprio nella giornata della Festa della Donna, ad aprire una riflessione sui bisogni delle Donne che fanno impresa.