L’Interporto adesso diventa un caso
«Campi preferisce Leroy Merlin»
«C’E’ UN PROCEDIMENTO avviato da parte del Comune di Campi Bisenzio che vorrebbe destinare al commercio circà la metà dei terreni che a noi servirebbero per ampliare l’Interporto. La partita si gioca in Regione. Aspettiamo notizie positive dalla giunta Rossi. Altrimenti dovremo dire addio a nuove aziende, posti di lavoro e business per Prato e per tutta la Piana». Il presidente dell’Interporto della Toscana Centrale, Ivano Menchetti, conferma tutte le preoccupazioni lanciate ieri da Confindustria. Il rischio che salti l’ampliamento del polo logistico di Gonfienti è molto alto, tanto che per domani è stato convocato un confronto in Regione con il sindaco di Campi Bisenzio, Emiliano Fossi.
«IN REGIONE al momento ci sono due proposte – spiega Menchetti – Da un lato c’è il parere preventivo da dare alla nostra Valutazione di impatto ambientale sull’ampliamento dell’Interporto. Dall’altro la richiesta di una variante urbanistica, con destinazione commerciale, da parte del Comune di Campi Bisenzio (che, una volta approvata, darebbe il via libera al nuovo megastore di Leroy Merlin). A livello politico ed economico ritengo un grave errore quello che sta facendo il Comune di Campi. Anche perché non tiene conto della valenza che l’Interporto può avere per la nostra economia e per quella nazionale». Nel dettaglio, l’ampliamento di cui si parla ormai da anni, prevede l’aumento dei capannoni da destinare alle attività che realizzano piattaforme per la logistica. Oltre ad aree di stoccaggio e centri di smistamento. «L’idea che sta alla base di questo piano – prosegue il presidente – è quella di utilizzare al meglio i binari ferroviari. In pratica portiamo con i treni la merce che sbarca nei vari porti fra Toscana e Liguria e poi la smistiamo con i camion alle aziende che usufruiscono dei nostri servizi. E in questo contesto si inseriscono anche i lavori alla Direttissima Prato – Bologna. Senza l’ampliamento, invece, verrebbero meno molte aziende, le loro risorse e si penalizzerebbe tutto quanto il territorio».
A CHIEDERE di non bloccare sul nascere l’ampliamento dell’Interporto è anche Rete Imprese Prato. «Il suo sviluppo – dice il presidente Mauro Lassi – è uno degli snodi strategici e irrisolti dell’estensione delle infratrutture della nostra area. Da anni lo poniamo come tema centrale sui tavoli delle istituzioni, che sono chiamate ad agire per proporre nuove soluzioni allo sviluppo dell’intermodalità nell’area Prato-Pistoia-Firenze. E’ impensabile che alle soglie del 2020 ancora oltre il 90% del trasporto merci avvenga su gomma, quando è invece necessario attivare percorsi alternativi che abbiano come obiettivo la realizzazione di corridoi europei su rotaia». Poi la stoccata al Comune di Campi. «Ci meraviglia – conclude Lassi – il fatto che un Comune come quello di Campi Bisenzio, attento alle problematiche ambientali, non mostri altrettanta cura allo sviluppo di funzioni che vanno nella logica di un minore inquinamento ambientale».
«IN REGIONE al momento ci sono due proposte – spiega Menchetti – Da un lato c’è il parere preventivo da dare alla nostra Valutazione di impatto ambientale sull’ampliamento dell’Interporto. Dall’altro la richiesta di una variante urbanistica, con destinazione commerciale, da parte del Comune di Campi Bisenzio (che, una volta approvata, darebbe il via libera al nuovo megastore di Leroy Merlin). A livello politico ed economico ritengo un grave errore quello che sta facendo il Comune di Campi. Anche perché non tiene conto della valenza che l’Interporto può avere per la nostra economia e per quella nazionale». Nel dettaglio, l’ampliamento di cui si parla ormai da anni, prevede l’aumento dei capannoni da destinare alle attività che realizzano piattaforme per la logistica. Oltre ad aree di stoccaggio e centri di smistamento. «L’idea che sta alla base di questo piano – prosegue il presidente – è quella di utilizzare al meglio i binari ferroviari. In pratica portiamo con i treni la merce che sbarca nei vari porti fra Toscana e Liguria e poi la smistiamo con i camion alle aziende che usufruiscono dei nostri servizi. E in questo contesto si inseriscono anche i lavori alla Direttissima Prato – Bologna. Senza l’ampliamento, invece, verrebbero meno molte aziende, le loro risorse e si penalizzerebbe tutto quanto il territorio».
A CHIEDERE di non bloccare sul nascere l’ampliamento dell’Interporto è anche Rete Imprese Prato. «Il suo sviluppo – dice il presidente Mauro Lassi – è uno degli snodi strategici e irrisolti dell’estensione delle infratrutture della nostra area. Da anni lo poniamo come tema centrale sui tavoli delle istituzioni, che sono chiamate ad agire per proporre nuove soluzioni allo sviluppo dell’intermodalità nell’area Prato-Pistoia-Firenze. E’ impensabile che alle soglie del 2020 ancora oltre il 90% del trasporto merci avvenga su gomma, quando è invece necessario attivare percorsi alternativi che abbiano come obiettivo la realizzazione di corridoi europei su rotaia». Poi la stoccata al Comune di Campi. «Ci meraviglia – conclude Lassi – il fatto che un Comune come quello di Campi Bisenzio, attento alle problematiche ambientali, non mostri altrettanta cura allo sviluppo di funzioni che vanno nella logica di un minore inquinamento ambientale».