Sprechi alimentari, il Senato approva la Legge.

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Fiesa Confesercenti:
un atto doveroso e giusto

La proposta, frutto di otto Disegni di Legge sul tema, era stata già approvata dalla Camera a metà marzo e tende a favorire il recupero, la distribuzione e la valorizzazione delle eccedenze alimentari.

La Legge consente, in particolare, agli operatori del settore alimentare (es. esercizi commerciali, grande distribuzione organizzata, produttori) di cedere le eccedenze alimentari a titolo gratuito  AD Organizzazioni private senza scopo di lucro (es. Onlus, Associazioni, Cooperative sociali) i quali devono a loro volta destinarle, se idonee al consumo umano, prioritariamente alle persone indigenti. La cessione viene consentita anche oltre il temine minimo di conservazione purché siano garantite l’integrità dell’imballaggio primario e le idonee condizioni di conservazione ed è inoltre prevista l’ulteriore trasformazione delle stesse. È consentita la cessione a titolo gratuito delle eccedenze di prodotti agricoli in campo o di prodotti di allevamento idonei al consumo umano ed animale ai soggetticessionari.

Sono previste specifiche disposizioni per i prodotti finiti della panificazione e per i derivati dagli impasti di farina prodotti negli impianti di panificazione che non necessitano di condizionamento termico: questi, se invenduti o non somministrati entro le 24 ore successive alla loro produzione, sono da considerarsi eccedenti presso le rivendite di negozi, anche della grande distribuzione nonché presso i produttori artigianali o industriali, la ristorazione e possono essere donati ai soggetti cessionari. Per incentivare il ricorso alla cessione agli operatori del settore vengono concesse alcune agevolazioni di carattere fiscale e tributario in materia di IVA e la facoltà per il Comune di applicare un coefficiente di riduzione della tariffa sui rifiuti alle imprese che effettuano le cessioni. Il Disegno di Legge amplia, inoltre, la platea dei soggetti autorizzati a effettuare le distribuzioni gratuite e le categorie dei prodotti.

Fiesa Confesercenti evidenzia tuttavia che occorreva fare uno sforzo in più sul terreno della detassazione locale per i prodotti conferiti, soprattutto in riferimento alla TARI. Su questo punto un orientamento più cogente da parte del legislatore, all’interno di una forbice definita, avrebbe potuto agevolare ulteriormente il contrasto allo spreco alimentare, toccando un elemento di grande sensibilità per le imprese quale la tassazione rifiuti a livello locale. Su questo aspetto occorrerà una forte azione di sensibilizzazione verso i Comuni.

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