FENAGI Iniziativa “leggi e vendi”

La Federazione Nazionale Giornalai – FENAGI Confesercenti, al di la delle ragioni oggettive che illustriamo di seguito, è contraria alla iniziativa sindacale “Leggi e Vendi” poiché svalorizza sia il prodotto editoriale d’informazione sia la rete di vendita che, nella percezione comune, rischia di essere vista dai nostri clienti come un insieme di negozi per prodotti di bassa qualità.

La FENAGI Confesercenti nel merito, dopo aver analizzato l’iniziativa sindacale “Leggi e Vendi”, ideata dalle associazioni dei rivenditori dei giornali Sinagi, Snag e Usiagi, sente il dovere di esprimere agli iscritti le proprie perplessità sulla efficacia dell’ iniziativa sul piano dei ricavi, sul piano normativo contrattuale e su quello legale.

Sull’aspetto economico, a fronte della certezza che nessun editore associato alla Fieg ha aderito a “Leggi e Vendi”, riteniamo troppo oneroso il rischio finanziario nel quale il rivenditore incorre dal momento che, aderendo all’iniziativa, deve restituire il 50% del prezzo di copertina della pubblicazione al cliente avendo il prezzo di cessione della stessa invariato.

Stando a quanto si legge, per annullare l’anticipo d’incasso dovuto all’acquirente, l’edicolante deve rivendere lo stesso prodotto portato indietro dal “lettore” almeno 2 volte.

Sul piano dell’Accordo Nazionale, esiste il rischio di dover affrontare le conseguenze della iniziativa per la violazione dell’Art.10 /compiti delle rivendite/ comma 10, rischiando di incorrere in una sanzione fino alla sospensione delle forniture da parte del Dl e, sul piano delle forniture di prodotto, con l’inevitabile innalzamento delle rese, alla diminuzione delle forniture.

Sul profilo legale, qualora il rivenditore dovesse gestire il prodotto quotidiano o periodico restituito dal cliente lettore come invenduto e riconsegnarlo alla Agenzia di Distribuzione Locale attraverso la resa, potrebbe essere denunciato per tentata truffa.

Visto che ad oggi, dai sindacati ideatori dell’iniziativa, non c’è un riferimento o una raccomandazione all’edicolante di non mettere in resa il prodotto riconsegnato dal cliente, confidiamo che le prossime annunciate assemblee dei rivenditori, organizzate per spiegare ai loro associati i dettagli della iniziativa sindacale, siano l’occasione per una reale valutazione costi-benefici dell’iniziativa stessa da parte degli edicolanti.

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